Buona sera a tutti, volevo segnalarvi questa nuova realta' Italiana, chi mi conosce da qualche anno sa che io e Fabrixzio Ciampi collaboriamo assieme per la fornitura e la distribuzione di cinturini, ora abbiamo provato a creare qualche cosa di piu'... creando il marchio Novecento Meccanografiche.
Con la referenza 901-A abbiamo dato vita al modello SOTTOMARINO.
Cassa in acciaio AISI316L, 45mm di diametro, spessore 18mm circa, il tutto fatto da un laboratorio Italiano, corona a vite personalizzata, ghiera unidirezionale girevole e fondello a vite per una tenuta stagna di 900 metri (anche se i test son stati fatti a mille metri).
Il movimento e' il classico 6497-1 della ETA-Unitas, il quadrante e le lancette sono state fatte in Svizzera, il vetro e' 4,5mm di spessore per tenere i 900m.
Ovviamente i cinturini sono opera di Fabrizio, la qualita' la conoscete ed anche la vasta gamma disponibile, nella scatola ci sara' anche un cinturino di scorta in Kodiak, oltre al cacciavite per il cambio.
Completa il corredo un libretto dove si narra la storia che ci ha portato qui e che serve da garanzia.
qui di seguito vi trascrivo la storia che e' la partenza del progetto...
Qui di seguito Fabrizio Ciampi spiega il perché ha scelto questo nome, una storia tutta Italiana che lega la sua persona a questo mondo, lui che in passato ha lavorato per la Panerai di Firenze e diverse maison...
Verso la fine degli anni trenta Giuseppe Panerai compra un paio di scarponi in vacchetta, prodotti da Bruno Bartalucci, soprannominato Brelli, nella calzoleria del cognato Ippolito Sabatini, posta in via Palazzuolo a Firenze. Accortosi dell'alta resistenza all'acqua di quelli speciali scarponi, Panerai contatta Bruno Bartalucci e gli chiede se può produrre cinturini per orologi subacquei in quella speciale vacchetta. Da quell'incontro nasce un rapporto di lavoro e di amicizia che durerà per quasi venti anni. Brelli fornirà cinturini e cinghiame, prodotti con la sua vacchetta, che ingrassa personalmente, non solo alle G. Panerai & Figli ma anche alla marina militare tedesca, alle Officine Galeazzi, nonché alla Regia Marina ed in particolare agli operatori subacquei, notatori gamma ed incursori della Decima Flottiglia Mas.
Euro Bartalucci, figlio di Bruno e Zaira, termina i suoi studi e raccomandato da Giuseppe Panerai entra alle Officine Galileo di Firenze come disegnatore meccanico, alternando al bisogno come aiuto operatore di montaggio e riparazione delle torrette telemetriche. La passione per la meccanica di precisione porterà Euro ad appassionarsi anche all'orologeria fino a tal punto di modificare un Radiomir, trasformandolo in un cronografo per gli ufficiali di tiro dei siluri sui cacciatorpedinieri.
Pochi mesi prima dell'entrata in guerra dell'Italia, una delegazione di rappresentanze delle industrie Belliche Italiane viene inviata in missione segretissima in Giappone per presentare alla Marina Imperiale Nipponica le tecnologie da noi adottate. Euro partecipa con altri colleghi di lavoro per conto delle Officine Galileo, il viaggio di andata è avventuroso, prima su un sommergibile Italiano, poi il trasbordo in piena notte su un incrociatore leggero Giapponese e il proseguo del viaggio fino in Giappone. Non meno problematico il viaggio di ritorno per l'entrata in guerra dell'Italia. Euro rientrò a casa dopo tre mesi trovando ad aspettarlo la cartolina di chiamata alle armi.
Dopo un periodo di addestramento fatto a Trieste, Euro viene trasferito a Castellammare di Stabia (Napoli) e imbarcato su un cacciatorpediniere con l'incarico di addetto alle trasmissioni. Parteciperà a convogli scorta diretti in Nord Africa con la sua unità impegnata in frequenti combattimenti notturni e diurni a difesa del convoglio; sopravvissuto al bombardamento di Napoli morirà nell'ospedale militare di Castellammare di Stabia la notte del 12 agosto 1943. Onori e croce di ferro al Sergente Euro Bartalucci quando, a guerra finita, il babbo Bruno e la mamma Zaira fecero in modo di riportarlo a casa. Era un desiderio di Euro Bartalucci che, quando fosse finita la guerra, avesse avuto modo di aprire una piccola fabbrica di orologi professionali subacquei, profondimetri ed altri accessori di precisione. Il suo nome sarebbe dovuto essere “Novecento Meccanografiche”.
Bruno continuò a fornire cinturini alla G. Panerai& Figli fino alla prima metà degli anni cinquanta, poi, chiamato ad aprire un calzaturificio, chiuse le cuoierie meccanizzate Bruno Brelli.
Fabrizio Ciampi, unico erede del lavoro del nonno, rifonderà le Cuoierie Meccaniche Brelli nel 1982 rilavorando casualmente per le Officine Panerai di Firenze nel 1993.
particolare della fibbia con doppia vite...
Vi ringrazio dello spazio che mi avete concesso e spero di non essere stato troppo invadente.
Edited by andrea_t3 - 31/12/2016, 10:41
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